La curiosità è l’attitudine che ti porta a realizzare che dietro a determinate cose c’è molto altro.

 

La parola curiosità deriva dal latino CURA, (qualcuno che si cura di qualcosa, che s’interessa di qualcosa e lo approfondisce).

 

La curiosità ti apre ad altre possibilità, nuove realtà, ti rende una persona attiva, che fa andare il cervello. La curiosità apre la mente e la prepara a ricevere nuove cose, ti porta a ragionare su cose delle quali ne ignoravi l’esistenza, ti rende la vita entusiasmante.

 

Alcuni nella vita smettono di essere curiosi, perciò smettono di essere felici. La vita diventa monotona e noiosa. La vita si chiude davanti a qualsiasi tipo di esperienza.

 

Se l’uomo non fosse stato curioso, oggi la nostra conoscenza sarebbe davvero limitata.

 

Tutte le grandi scoperte sono avvenute dietro la curiosità di persone semplici e di scienziati. La voglia di scoprire determinati processi, evoluzioni, movimenti, la voglia di dare un perché alle cose ha portato l’uomo a fare meravigliose scoperte.

 

Una persona può arrivare a perdere la curiosità? 

 

La persona non curiosa è colei che non si aspetta nulla dalla vita, è colei che si accontenta dell’apparenza delle cose. Molte volte è una persona che è stata ferita dalle situazioni della vita al punto da chiudersi a qualsiasi esperienza.

 

Persone che sono state ferite da altri, o aprendosi a nuove esperienze hanno preso: dei bidoni, vittime di truffe, imbrogli, di conseguenza si sono chiuse a nuove esplorazioni.

 

Un simile atteggiamento può rasentare l’apatia o la depressione, si perde la motivazione.

 

La curiosità è importante, porta benessere a livello fisico, emotivo e spirituale.

 

L’invito di oggi non è solo ad essere curiosi della vita di tutti i giorni, ma essere curiosi della vita spirituale in Dio.

 

L’invito oggi, è ad essere curioso delle cose di Dio, a non fermarsi all’apparenza delle cose, un invito a recuperare le proprie emozioni per le cose spirituali.

 

Si può smettere di crescere anche spiritualmente quando si smette di essere “curiosi” della Parola di Dio e delle cose riguardanti Dio.

 

Si è curiosi della Parola di Dio, quando si è curiosi di conoscere “CHI È DIO”!

 

L’INVITO di oggi QUINDI è: CONOSCERE DIO, il creatore dell’universo, umanità compresa.

 

Quando SMETTIAMO di “prenderci cura” e quindi di curiosare su Dio e chi lui è, il nostro spirito ne è leso.

 

QUANDO SMETTIAMO DI RICERCARE E FARE ESPERIENZE CON DIO, DIVENTIAMO STERILI, VUOTI E VIVIAMO DI RICORDI.

 

Quando ci abituiamo alle cose, alla routine, corriamo il rischio di diventare apatici ed indifferenti. Corriamo il rischio di perdere lo stimolo che ci porta a fare esperienze con Dio.

 

Troviamo un uomo nella Parola di Dio, che fu salvato grazie alla sua curiosità. La vita di quest’uomo fu trasformata grazie al suo essere curioso intorno alle cose di Dio, dello Spirito.

 

Non era un uomo amato dalla gente, anzi era odiato nella sua cittadina. Un uomo che aveva dei deficit fisici. Un uomo che faceva un lavoro non bello.

 

Conosciamo molto bene la storia di quest’uomo, e la troviamo scritta nel libro di Luca al capitolo 19.

 

“1 Gesù, entrato in Gerico, attraversava la città. 2 Un uomo, di nome Zaccheo, il quale era capo dei pubblicani ed era ricco, 3 cercava di vedere chi era Gesù, ma non poteva a motivo della folla, perché era piccolo di statura. 4 Allora per vederlo, corse avanti, e salì sopra un sicomoro, perché egli doveva passare per quella via. 5 Quando Gesù giunse in quel luogo, alzati gli occhi, gli disse: «Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua». 6 Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia. 7 Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!» 8 Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo». 9 Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d’Abraamo; 10 perché il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto”.

ZACCHEO

 

SAPPIAMO DI LUI CHE ERA: capo dei pubblicani, era ricco, ed era curioso.

 

Cercava di vedere chi era Gesù. Aveva sentito parlare di Gesù ed era curioso di sapere chi fosse.

 

LA CURIOSITA’ NASCE SEMPRE DA UN BISOGNO.

 

Cercava di vedere Gesù ma non ci riusciva.

 

L’ostacolo qual era? Era solo la sua statura? NO!

 

Non poteva a motivo della folla.  Sulla sua traiettoria c’era la folla.

 

Essendo piccolo di statura la sua vista era impedita a motivo della folla.

 

La sua curiosità lo porta a lasciare la sua posizione, a correre e salire sopra un sicomoro.

 

Sembra che ci sia una escalation, una progressione: PARTE, CORRE, SALE.

 

  • La sua curiosità lo porta a muoversi, correre e salire su di un sicomoro.

  • La sua curiosità lo porta ad elevarsi al di sopra delle circostanze e della gente.

  • La sua curiosità lo porta a superare i propri limiti fisici ed emotivi.

  • La sua curiosità lo porta a superare quello che la gente pensava di lui.

  • La sua curiosità lo porta a raggiungere il suo obiettivo: vedere chi era Gesù.

 

Aveva sentito parlare di Gesù, ed in lui era nata la curiosità di conoscere chi era costui che faceva grandi meraviglie e miracoli tra la gente.

 

Gesù passa da quel sicomoro, alza gli occhi e dice a Zaccheo: “Zaccheo, scendi, presto, perché oggi debbo fermarmi a casa tua. Egli si affrettò a scendere e lo accolse con gioia”. V.5-6

 

GESÙ CONOSCEVA QUEL CUORE, CONOSCEVA CIÒ CHE MUOVEVA QUEL CUORE, SAPEVA IL PERCHÉ ZACCHEO ERA COSÌ CURIOSO DI CONOSCERLO.

 

“Veduto questo, tutti mormoravano, dicendo: «È andato ad alloggiare in casa di un peccatore!” v.7

 

Vedete cosa fa la folla? Giudica, pettegola, “uccide” con le sue parole.

 

La folla non fermerà Zaccheo…mentre la folla pettegola…Zaccheo si fa avanti, va da Gesù:

 

“Ma Zaccheo si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; se ho frodato qualcuno di qualcosa gli rendo il quadruplo”. Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, poiché anche questo è figlio d’Abraamo; perché il Figlio dell’uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto”. V.8-10

 

Zaccheo riconobbe in Gesù, il SIGNORE (κύριον), lo confessò con la propria bocca e confessò i propri peccati.

 

La Bibbia ci dice: “9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10 infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. 11 Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso». 12 Poiché non c’è distinzione tra Giudeo e Greco, essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13 Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato.” Romani 10

 

Non c’è distinzione di razza, di ceto sociale, di “altezza” … Gesù è il Signore di tutti e CHIUNQUE lo invoca sarà salvato!

 

Egli è venuto nel mondo per salvare ciò che era perduto per sempre.

 

La curiosità di Zaccheo lo portò a fare un incontro speciale che gli trasformerà l’esistenza.

 

 

 

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com