Il grande predicatore evangelico Charles Spurgeon illustra con esempi chiari ed efficaci le piu' grandi verità bibliche

 

1) AFFLIZIONE - BENEDETTA

Un arco di tribolazione ha scagliato Davide, come una freccia, verso Dio. È una cosa benedetta, quando le ondate delle afflizioni ci scagliano sopra la roccia della fiducia in Dio, quando le tenebre di sotto ci fanno vedere la luce di sopra.

2) AFFLIZIONE - ACCOMPAGNATA DALL'ONORE

Anticamente uno schiaffo sull'orecchio, dato dal padrone allo schiavo, significava libertà. Lo schiavo, quindi, non si preoccupava quanto fosse duro il colpo. Tramite il tocco della spada del re, il guerriero diventava un cavaliere. Era poca cosa, per il nuovo cavaliere, che il tocco, dato dalla mano reale, fosse un po' pesante. Quando il Signore intende alzare il Suo servo in una posizione spirituale più elevata, Egli frequentemente, manda loro una dura prova. Egli rende i suoi "Giacobbe" principi vittoriosi, ma conferisce l'onore, accompagnato da una slogatura, dopo una notte di combattimento. Chi tra noi vorrebbe essere privato delle prove, se queste sono tappe necessarie per un progresso spirituale?

3) AFFLIZIONE - RISVEGLIA LA GRATITUDINE

Le afflizioni ci fanno riconoscenti verso la misericordia, che una volta trattavamo con indifferenza. L'altro giorno, noi sedemmo per mezz'ora in una stalla di vitelli, molto grati per il riparo dal temporale: non saremmo entrati in quella stalla per nessun altro motivo.
Le persone scontente hanno bisogno di un po' di pane di avversità e di un po' di acqua d'afflizione, per curarsi dalla brutta abitudine di mormorare. In circostanze problematiche, impareremo ad apprezzare perfino le cose che prima detestavamo. Non siamo amanti di lucertole, ma sul Ponte di San Martino, nella Valle D'Aosta, dove ci sono zanzare ed insetti di tutte le specie, che ci infastidiscono e ci distraggono, noi apprezziamo i piccoli compagni verdi e ci sentiamo attaccati a loro, quando tirano fuori le loro lingue e divorano i nostri terribili nemici. Le avversità sono dolci perché ci portano ad avere la giusta stima della misericordia, che prima consideravamo poco.

4) AFFLIZIONE - UN INCENTIVO ALLO ZELO

Nell'annale greco c'è una vecchia storia di un soldato di Antigono, il quale aveva una malattia estremamente dolorosa, che probabilmente l'avrebbe portato molto presto alla tomba. Il soldato era sempre il primo nell'attacco, affrettandosi nella parte più calda della battaglia, come il più coraggioso dei coraggiosi. Il suo dolore lo incitava a combattere al punto che egli dimenticava il dolore; egli non temeva la morte, perché sapeva bene che, in ogni caso, non avrebbe avuto lunga vita. Antigono, che ammirava grandemente il valore del suo soldato, avendo scoperto la sua malattia, l'aveva fatto curare da uno dei più eminenti medici del tempo. Ma, ahimè! Da quel momento il guerriero era assente dal fronte della battaglia. Egli ora cercava il proprio agio, perché, come diceva ai suoi compagni, egli aveva qualcosa per cui valeva la pena di vivere, cioè la salute, la casa, la famiglia ed altri conforti ed egli non voleva rischiare come prima. Così, quando le nostre difficoltà sono molte, la grazia divina ci rende più coraggiosi nel servizio al Signore; sembra che noi non abbiamo nulla per cui vivere in questo mondo, siamo guidati, dalla speranza del mondo a venire, ad essere zelanti, a rinunciare a noi stessi, ad operare. Ma, come spesso accade, quando ci ritroviamo in tempi migliori, a motivo delle gioie di questo mondo, ci viene duro ricordare il mondo a venire e così ci immergiamo in comodità disonorevoli.